| Confesso: sono sempre stato favorevole ai giocatori che arrivano dalle categorie inferiori, dove già hanno dimostrato di potersi mettere alla prova in squadre (relativamente, nel nostro caso) più importanti. Confesso di più: non so da che parte cominciare, non so come continuare e nemmeno come finire. Che per l’Oscuro l’effetto “foglio bianco” non è così frequente, come possono ben credere i di lui Affezionati Lettori.
Va beh, riattacchiamo da sopra che tanto un punto vale l’altro. Ditemi una cosa, Stimabile Utenza: chi di voi non si è innamorato delle serpentine di Della Monica fin dal suo primo minuto in campo? Chi non si è entusiasmato per gli scatti di un giovane Bombetta? Chi di voi non si è chiesto “ma chi è questo?” vedendo la prima progressione di quello che loro avevano il sole, loro avevano il mare ma noi avevamo lui? E sapete perché vi sono rimaste nelle mente queste azioni, queste caratteristiche? Perché arrivavano da giocatori giovani, sconosciuti, pescati dalle categorie inferiori e che stavano diventando grandi con la nostra maglia.
Brighenti arrivava dalla C2, dal Renate, dove guardacaso aveva segnato un pacco di gol così come l’anno prima, così come negli anni successivi.
Però il discorso non si ferma qua, lo sapete bene. Non è solo un fatto di gol; se all’inizio della stagione era normale che si adattasse ad un ruolo non suo (esterno del 4-3-3 di Torrente) visto che era un giovanotto ultimo arrivato, non scontato è stato tutto il resto, tutto quello che abbiamo visto in questi anni: recupero lampo dalla frattura al braccio (perché la squadra rischiava di finire dalla padella alla brace), frangenti di stagione a giocare da mediano, adattamento al compagno di reparto (sì che era sempre Andrea ad adattarsi alle caratteristiche dell’altro attaccante, mai viceversa) e in tutto questo, la capacità di diventare leader di un gruppo cambiato un sacco di volte con risultati di squadra sempre al di sotto delle aspettative. E lui sempre bomber. Secondo miglior marcatore della storia della Cremo, in formazioni sempre al di sotto delle aspettative.
Giocava? Bene. Non giocava? Non una parola. Voto in pagella alto, basso, giusto, sbagliato? Mai proferito una parola. Iniziative benefiche, contatto diretto con i tifosi, vita da atleta? Barrare con una crocetta tutti e tre i casi.
La stima e la considerazione di tutti i suoi allenatori (Torrente ci capiva poco, ma non poteva non capire che Andrea meritava di essere titolare, e di giocare al centro dell’attacco; Giampy ci ha fatto un pensierino sul portarlo con sé all’Empoli; Tesser prima di lasciarlo fuori si sarebbe tagliato una mano). Poi qualcosa è cambiato. E’ cambiato tutto. Arriva gente che deve legittimare la proprio autorevolezza abbattendo ciò che da anni è tra le più belle realtà degli ultimi anni, come rendimento sul campo (e nessuno chiede “Brighenti titolare sempre”, sebbene ti abbia tolto le castagne dal fuoco sia l’anno scorso che in questa prima metà della stagione) che come uomo-spogliatoio.
E noi, noi Cremo intendo, ad abbattere i nostri totem siamo maestri: via Bertoni per Terni (“Terni-chi?” domanda legittima e accolta), via Brighenti per…? Trovatemi uno che in B farà quello che andrea ha fatto in C, e ancora non mi basterà. Non mi basterà perché non saranno figure sovrapponibili, Brighenti non porta via il posto a nessuno, né sul campo, né in lista in quanto uomo bandiera. Non porta via niente dallo spogliatoio perché da ragazzo serio si integra benissimo con altri ragazzi seri. Sarebbe questa la tipologia da cercare: un gol in curriculum in meno, per una tacca di serietà in più. E noi uno così l’abbiamo trattato a pesci in faccia allo sfinimento. L’abbiamo fatto sentire sopportato, fino a che chiedesse di essere ceduto. Ad una squadra, per inciso, il cui presidente cerca giocatori “dalla faccia pulita, seri” (parole sue). Un presidente che ricordo, capisce di calcio.
Con la ripresa del campionato pare che la Cremo giocherà a due punte. La condizioni ideale per Andrea Brighenti (dimenticavo: con tutti i palloni arrivati in area contro il Perugia, credete che Andrea non avrebbe timbrato il cartellino?).
La Cremo cambia modulo. La Cremo cambia pelle. La Cremo vuole fortissimamente fare a meno di Andrea Brighenti. Andrea, tu ora vai al Monza: una Società solida che ti ha voluto a tutti i costi e questo è il riconoscimento migliore. Sarai nelle migliori condizioni per farti valere tecnicamente e umanamente.
Però, per tutto quello che hai dimostrato qua, come faccio a voltarmi da un’altra parte, a lasciar correre e a dirti “Ciao”?
A presto Andrea, nell’Olimpo dei Veri Grigiorossi.
Edited by Oscuro Illatore - 4/1/2019, 09:36
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